stirpe esperto. Cfr. I. Pizzi, Le istituzioni politiche degli Irani, Ispezione italiana di sociologia, 6. 1902, 148. 3 Justi, Geschichte des alien

Selsk. Skrifter (7 Serie), i, i, Kobenhavn, 1907. 4 Cfr. Sarre-Herzfeld^ Iranische Felsreliefs, Berlin 1910. Les exemples de 1’emploi de la langue. 5 v. circa per p. 133. –

(verso gli herbedh: Christensen, op. cit. 36, 64), cui si deve, indietro la dottrina par si, la insieme di nuovo gastronomia definitiva dei testi

pireo (oratorio del fuoco) principesco di Adhur-Gusasp durante Atropatene (Adherbegan), se qualsiasi insolito reggitore soleva dirigersi in peregrinazione apiedi (da Ctesifonte) Christensen, op. cit., 66 n. 3. :

dello statp teocratico addirittura famoso nel Dinkart. 15 Gelzer, Zwr armenischen Gotterlehre, Berichte d. sachs. Ges. d. Wiss. zu Leipzig, 48. 1896, 135 sg. [ 16 Indietro il Mazdeismo, il filoco luminoso doveva succedere al

La philosophic religieuse du mazdeisme Sassanides, (1884). II liturgia zoroastrico della osservazione dei cadaveri era divenuto di maniera generate per Persia (cfr. verso 17 Cfr. Casartelli,

Brandt, Die Mandaische Religion, Leipzig 1889; Mandaische Schriften, Gottingen 1893

a p. 117) al epoca dei Sassanidi: Agathias, 2. 23. 18 Conformemente Al-Yaqubi (Houtsma, i p. 179), gli Arsacidi non professavano la culto dei magi, ciononostante vivevano dietro le leggi dei Sabei, adorando

1967, 44 sg. ; cfr. U. Pestalozza, Una presumibile ragione iranica del volume etiopico del lettura di Enoch, Rendiconti del R. Corpo Lombardo di scienze anche lettere, 45. 1912, 997 sg. – R. Eisler, Weltenmantel u. Himmelszelt, Miinchen 1910, ha tentato di far ‘

33 v. sopra verso p. 166. – Le chiavi tenute durante giro dalla viso Kronos-Saturnus nei monumenti mitriaci sono interpretate di

Akad. 1904, 29, 55 sg., 74, 102. – II ravvicinamento Manicheismo dualista (tradizione delle ‘due radici’) e il Mazdeismo (nonostante dettagliato dietro la formula zervanita) addirittura cosa dall’ armeno Eznik (v sec.) nei proprio toccato Contro le sette (trad. J. M. Schmid, Wien 1900,’ p. 94 sgg.). 24 F. Chr. Baur, Das manichdische Religionssystem, Tubind. Berlin. fra

manichea asseriva come i pri mi .fondatori avevano avuto rapporti mediante Persia in sacerdoti Mithra (Cumont, Les mysteres de Mithra 3 Bruxelles 1913, 33

sopra per p. 165, 189]), davanti ad esempio col Mitraismo. 33 Cfr. Liiders, Sitzungsber. der Berlin., Akad. 1914, 95. 34 Tali element! sono messi mediante evidenza dal Cumont, Recher-

Buonaiuti, Ispezione degli studi orientali, 8 (1919), 444; cfr

35 Cumont, La cosmogonie manicheenne d’apres Theodore bar Khoni, Recherches sur ‘le Manicheisme, i. – Su 1’ eta di Teodoro, B. Vandenhoff, Die ‘Zeit des Syrers Theodor bar Kont,

37 Tra gli scritti di Mani c’ addirittura un Sahpurakan, probabilmente per persiauo (Alfaric, Les.ecrit. manich. n. 48 sgg.). Secondo alcune folclore, Sahpur avrebbe aderito, fugacemente, alia cambiamento religioiie: cfr. P. Alfaric, Les ecritures mani-

helm, Zeitschr. d. deutsch.! morgenl. Ges. 44. 1890, 150). 39 Telecronaca di Tabari (trad, da Th. Noldeke, Leyden 1879), 47. 40 Sul Nuovo testamento di Mani anche i frammenti che razza di dato che ne sono ‘

riuvenuti al Turfan (F. W. K ̬ blk gratis. Muller, Handschriften РReste in Estrangelo-Schrift aus Tttrfan, Chinesisch-Turkistan, Abhandlungen der Berlin. Akad. d. Wiss. 1904), cfr. P. Alfaric, ,

Les ecritures manicheennes, Paris 1918, n, 132 sgg. 41 Comunita manichee nel Turkestan. Per tali comunita appartenevano le scritture manichee di cui nelle recenti esplorazioni, durante ispecie nella regione di Turfan nel Turkestan orientate (H. Cordier, Lesfouilles en Asie Fondamentale, Journal des Savants, 1910; Liiders, Ueber die literarischen Ftmde von Ost-Turkistan, Per. -voir Sitzungsber. d. Berlin. Ak. d. Wiss., 1914, 85 sg. Le Coq, Chotscho : facsimile – Wiedergaben der wichtigeren Funde der ersten k. preziss. Expedition nach Turfan, 1913), si sono rinv’enuti numerosi frammenti (pubblicati da Salemann, Radloff, F. W. K. Miiller, Verso. von Le Coq: improvvisamente, in generale, P. Alfaric, Les ecritures manicheennes, i, 129 sg.). ;